(Determina dell'Agenzia Italiana del Farmaco, 30 aprile 2025)
Inserimento, in accordo all'articolo 12, comma 5 della legge n. 189/2012, in apposita sezione (denominata Classe C (nn)) dedicata ai farmaci non ancora valutati ai fini della rimborsabilità nelle more della presentazione da parte dell'azienda interessata di una domanda di diversa classificazione. Le informazioni riportate costituiscono un estratto degli Allegati alle decisioni della Commissione europea relative all'autorizzazione all'immissione in commercio dei farmaci. Si rimanda quindi alla versione integrale di tali documenti.
Farmaco biosimilare di nuova registrazione
ITUXREDI
Codice ATC - Principio attivo: L01FA01 Rituximab.
Titolare: REDDY HOLDING GMBH.
Cod. procedura: EMEA/H/C/006224/0000.
GUUE: 21 ottobre 2024.
Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalità di segnalazione delle reazioni avverse.
Indicazioni terapeutiche
«Ituxredi» è indicato in adulti per le seguenti indicazioni
terapeutiche:
Linfoma non-Hodgkin (LNH).
«Ituxredi» è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma
follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a
chemioterapia.
La terapia di mantenimento con «Ituxredi» è indicata per il trattamento di
pazienti adulti con linfoma follicolare che rispondono a terapia di induzione.
«Ituxredi» in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con
linfoma follicolare in III- IV stadio che sono chemioresistenti o sono in
seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia.
«Ituxredi» è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma
non-Hodgkin, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a
chemioterapia CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisolone).
«Ituxredi» in associazione a chemioterapia è indicato per il trattamento di
pazienti pediatrici (di età compresa tra = 6 mesi e < 18 anni) con linfoma
diffuso a grandi cellule B (DLBCL) CD20 positivo, linfoma di Burkitt
(BL)/leucemia di Burkitt (leucemia acuta a cellule B mature; BAL) o linfoma
simil-Burkitt (BLL) in stadio avanzato precedentemente non trattato.
Leucemia linfatica cronica (LLC)
«Ituxredi» in associazione a chemioterapia è indicato per il trattamento di
pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC) precedentemente non trattata e
recidiva/refrattaria. Sono disponibili solo dati limitati sull'efficacia e la
sicurezza per pazienti precedentemente trattati con anticorpi monoclonali,
incluso «Ituxredi», o per pazienti refrattari a un trattamento precedente con «Ituxredi»
più chemioterapia.
Vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni.
Artrite reumatoide
«Ituxredi» in associazione a metotrexato è indicato per il trattamento
dell'artrite reumatoide attiva di grado severo in pazienti adulti che hanno
mostrato un'inadeguata risposta o un'intolleranza ad altri farmaci antireumatici
modificanti la malattia (DMARD), comprendenti uno o più inibitori del fattore di
necrosi tumorale (TNF).
«Ituxredi» ha mostrato di ridurre la percentuale di progressione del danno
articolare, come valutato mediante raggi X e di migliorare le funzioni fisiche,
quando somministrato in associazione a metotrexato.
Granulomatosi con poliangite e poliangite microscopica «Ituxredi», in
associazione con glucocorticoidi è indicato per il trattamento di pazienti
adulti con granulomatosi con poliangite (di Wegener) (GPA) e poliangite
microscopica (MPA) attiva di grado severo.
«Ituxredi», in associazione con glucocorticoidi è indicato per l'induzione della
remissione in pazienti pediatrici (di età = 2 e < 18 anni) con GPA (di Wegener)
e MPA attiva di grado severo.
Pemfigo volgare
«Ituxredi» è indicato per il trattamento di pazienti con pemfigo volgare (PV) da
moderato a severo.
Modo di somministrazione
«Ituxredi» deve essere somministrato sotto lo stretto controllo di un operatore
sanitario esperto e in un ambiente con immediata disponibilità di
apparecchiature per la rianimazione (vedere paragrafo 4.4).
Premedicazione e trattamento profilattico
La premedicazione con un farmaco antipiretico ed un antistaminico, ad esempio
paracetamolo e difenidramina, deve sempre essere assunta prima di ogni
somministrazione di rituximab.
In pazienti adulti affetti da linfoma non-Hodgkin e leucemia linfatica cronica
(LLC), la premedicazione con glucocorticoidi deve essere presa in considerazione
se rituximab non è somministrato in associazione con chemioterapia contenente
glucocorticoidi.
Nei pazienti pediatrici affetti da linfoma non-Hodgkin deve essere somministrata
una premedicazione con paracetamolo e antistaminico anti-H1 (= difenidramina o
equivalente) 30-60 minuti prima dell'inizio dell'infusione di rituximab. Occorre
inoltre somministrare prednisone come indicato nella tabella 1.
Per i pazienti con LLC si raccomanda la profilassi con adeguata idratazione e
somministrazione di uricostatici iniziando 48 ore prima dell'inizio della
terapia per ridurre il rischio di sindrome da lisi tumorale. Per i pazienti con
LLC la cui conta dei linfociti è > 25 x 109/L si raccomanda di somministrare
prednisone/prednisolone 100 mg per via endovenosa immediatamente prima
dell'infusione di rituximab per diminuire la percentuale e la severità delle
reazioni acute da infusione e/o la sindrome da rilascio di citochine.
In pazienti affetti da artrite reumatoide, GPA o MPA o da pemfigo volgare, la
premedicazione con 100 mg di metilprednisolone per via endovenosa deve essere
completata 30 minuti prima di ogni infusione di rituximab, al fine di ridurre
l'incidenza e la severità delle reazioni correlate all'infusione (IRR).
In pazienti adulti affetti da GPA o MPA è raccomandata la somministrazione di
metilprednisolone per via endovenosa alla dose di 1000 mg/die da 1 a 3 giorni
prima della prima infusione di rituximab (l'ultima dose di metilprednisolone può
essere somministrata nello stesso giorno della prima infusione di rituximab).
Questa deve essere seguita da prednisone per via orale alla dose di 1 mg/kg/die
(non si devono superare gli 80 mg/die e la riduzione a scalare della dose deve
avvenire quanto più rapidamente possibile secondo la condizione clinica) durante
e dopo la fase di induzione di 4 settimane del trattamento con rituximab.
La profilassi della polmonite da Pneumocystis jirovecii (PJP) è raccomandata per
i pazienti adulti con GPA/MPA o PV durante e dopo il trattamento con rituximab,
come appropriato in accordo alle linee guida locali sulla pratica clinica.
Nella popolazione pediatrica
In pazienti pediatrici affetti da GPA o MPA, prima della prima infusione
endovenosa di rituximab, devono essere somministrate tre dosi giornaliere di
metilprednisolone per via endovenosa da 30 mg/kg/die (non si deve superare 1 g/die)
per trattare i sintomi severi di vasculite. Prima della prima infusione di
rituximab possono essere somministrate fino a tre ulteriori dosi giornaliere di
metilprednisolone per via endovenosa da 30 mg/kg.
Una volta completata la somministrazione di metilprednisolone per via endovenosa
i pazienti devono ricevere prednisone per via orale alla dose di 1 mg/kg/die
(non si devono superare i 60 mg/die) e la riduzione a scalare della dose deve
avvenire quanto più rapidamente possibile secondo la condizione clinica (vedere
paragrafo 5.1).
La profilassi della polmonite da Pneumocystis jirovecii (PJP) è raccomandata per
i pazienti pediatrici con GPA o MPA durante e dopo il trattamento con rituximab,
come appropriato.
La soluzione di rituximab preparata deve essere somministrata per infusione
endovenosa tramite deflussore dedicato. Non deve essere somministrata come push
o bolus endovenoso.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per l'insorgenza della sindrome
da rilascio di citochine (vedere paragrafo 4.4). Ai pazienti che sviluppano
reazioni severe, soprattutto dispnea severa, broncospasmo o ipossia, deve essere
immediatamente interrotta l'infusione. I pazienti con linfoma non-Hodgkin devono
poi essere valutati per la presenza di sindrome da lisi tumorale tramite
l'effettuazione di idonei esami di laboratorio e per la presenza di
infiltrazione polmonare tramite radiografia del torace. In tutti i pazienti,
l'infusione non deve essere ripresa fino alla completa risoluzione di tutti i
sintomi, e alla normalizzazione dei valori di laboratorio e della radiografia
del torace. Soltanto a questo punto, l'infusione può essere ripresa a una
velocità iniziale ridotta della metà rispetto a quella precedentemente adottata.
Se le stesse reazioni avverse gravi si verificano per la seconda volta, la
decisione di interrompere il trattamento deve essere attentamente considerata
caso per caso.
Le reazioni, lievi o moderate, correlate all'infusione (IRR) (vedere paragrafo
4.8) generalmente rispondono alla riduzione della velocità di infusione. Quando
i sintomi migliorano, la velocità di infusione può essere aumentata.
Prima infusione
La velocità di infusione iniziale raccomandata è 50 mg/h; dopo i primi 30
minuti, può essere aumentata con incrementi di 50 mg/h ogni 30 minuti, fino a un
massimo di 400 mg/h..
Successive infusioni
Per tutte le indicazioni
Le successive dosi di rituximab possono essere somministrate con una velocità di
infusione iniziale di 100 mg/h e aumentate di 100 mg/h ad intervalli di 30
minuti, fino a un massimo di 400 mg/h.
Pazienti pediatrici - Linfoma non-Hodgkin
Prima infusione
La velocità di infusione iniziale raccomandata è 0,5 mg/kg/h (massimo 50 mg/h);
in assenza di ipersensibilità o reazioni correlate all'infusione, tale velocità
può essere incrementata progressivamente di 0,5 mg/kg/h ogni 30 minuti fino a un
massimo di 400 mg/h.
Successive infusioni
Le successive dosi di rituximab possono essere somministrate con una velocità di
infusione iniziale di 1 mg/kg/h (massimo 50 mg/h), che può essere aumentata di 1
mg/kg/h ogni 30 minuti fino a un massimo di 400 mg/h.
Solo per l'artrite reumatoide
Schema alternativo per la somministrazione più rapida delle infusioni successive
Se con la prima o le successive infusioni somministrate alla dose di 1000 mg di
rituximab secondo lo schema infusionale standard i pazienti non hanno
manifestato una reazione grave correlata all'infusione, la seconda infusione e
quelle successive possono essere somministrate a una velocità maggiore, alla
stessa concentrazione delle infusioni precedenti (4 mg/mL per un volume di 250
mL). Iniziare l'infusione a una velocità di 250 mg/h per i primi 30 minuti e in
seguito di 600 mg/h per i successivi 90 minuti. Se l'infusione più rapida
risulta ben tollerata, è possibile impiegare il medesimo schema infusionale per
la somministrazione delle infusioni successive.
L'infusione più rapida non deve essere somministrata a pazienti affetti da
malattie cardiovascolari clinicamente significative, aritmie comprese, o che in
passato hanno manifestato gravi reazioni all'infusione di una precedente terapia
biologica o di «rituximab».
Confezioni autorizzate:
EU/1/24/1861/001 - A.I.C.: 051567016 /E In base 32: 1K5QF8 - 100 mg -
Concentrato per soluzione per infusione - Uso endovenoso - Flaconcino (vetro) 10
mL (10 mg/mL) - 1 flaconcino;
EU/1/24/1861/002 - A.I.C.: 051567028 /E In base 32: 1K5QFN - 100 mg -
Concentrato per soluzione per infusione - Uso endovenoso - Flaconcino (vetro) 10
mL (10 mg/mL) - 2 flaconcini;
EU/1/24/1861/003 - A.I.C.: 051567030 /E In base 32: 1K5QFQ - 500 mg -
Concentrato per soluzione per infusione - Uso endovenoso - Flaconcino (vetro) 50
mL (10 mg/mL) - 1 flaconcino;
EU/1/24/1861/004 - A.I.C.: 051567042 /E In base 32: 1K5QG2 - 500 mg -
Concentrato per soluzione per infusione - Uso endovenoso - Flaconcino (vetro) 50
mL (10 mg/mL) - 2 flaconcini.
Altre condizioni e requisiti dell'autorizzazione
all'immissione in commercio
Rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR)
I requisiti per la presentazione dei PSUR per questo medicinale sono definiti
nell'elenco delle date di riferimento per l'Unione Europea (elenco EURD) di cui
all'articolo 107 quater, paragrafo 7, della Direttiva 2001/83/CE e successive
modifiche, pubblicato sul sito web dell'Agenzia europea dei medicinali.
Condizioni o limitazioni per quanto riguarda l'uso sicuro ed efficace del
medicinale
Piano di gestione del rischio (RMP)
Il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio deve effettuare le
attività e le azioni di farmacovigilanza richieste e dettagliate nel RMP
approvato e presentato nel modulo 1.8.2 dell'autorizzazione all'immissione in
commercio e in ogni successivo aggiornamento approvato del RMP.
Il RMP aggiornato deve essere presentato:
su richiesta dell'Agenzia europea dei medicinali;
ogni volta che il sistema di gestione del rischio è modificato, in particolare a
seguito del ricevimento di nuove informazioni che possono portare a un
cambiamento significativo del profilo beneficio/rischio o a seguito del
raggiungimento di un importante obiettivo (di farmacovigilanza o di
minimizzazione del rischio).
Quando le date per la presentazione di un rapporto periodico di aggiornamento
sulla sicurezza (PSUR) e l'aggiornamento del RMP coincidono, essi possono essere
presentati allo stesso tempo.
Misure aggiuntive di minimizzazione del rischio
Indicazioni non oncologiche:
il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio deve garantire che a
tutti i medici che possono prescrivere rituximab sia fornito quanto segue:
Riassunto delle caratteristiche del prodotto;
Informazioni per il medico;
Informazioni per il paziente;
Scheda di allerta per il paziente.
Le informazioni per il medico su rituximab devono contenere i seguenti elementi
chiave:
La necessità di uno stretto controllo durante la somministrazione in un ambiente
in cui le apparecchiature per la rianimazione siano immediatamente disponibili;
La necessità di effettuare una valutazione, prima del trattamento con «rituximab»,
per le infezioni, per l'immunosoppressione, per il trattamento attuale o
precedente che agisce sul sistema immunitario e la storia recente di
vaccinazione, o le vaccinazioni previste;
La necessità di monitorare i pazienti per le infezioni, in particolare la PML,
durante e dopo il trattamento con «rituximab»;
Informazioni dettagliate sul rischio di PML, la necessità di una diagnosi
tempestiva di PML e di misure appropriate per diagnosticare la PML;
La necessità di informare i pazienti sul rischio di infezioni e PML, inclusi i
sintomi di cui devono essere a conoscenza e la necessità di contattare
immediatamente il medico se si manifesta uno qualsiasi di questi sintomi;
La necessità di fornire ai pazienti la Scheda di allerta paziente ad ogni
infusione.
Le Informazioni per il paziente su rituximab devono contenere i seguenti
elementi chiave:
Informazioni dettagliate sul rischio di infezioni e PML;
Informazioni sui segni e sintomi di infezioni, in particolare PML, e la
necessità di contattare immediatamente il medico se si manifesta uno qualsiasi
di questi segni e sintomi;
L'importanza di condividere queste informazioni con il proprio partner o con chi
si prende cura del paziente;
Informazioni sulla Scheda di allerta paziente.
La Scheda di allerta paziente per rituximab il cui uso è associato alle
indicazioni non-oncologiche deve contenere i seguenti elementi chiave:
La necessità di portare con sè la Scheda in ogni momento e di mostrarla a tutti
gli operatori sanitari che trattano la patologia;
L'avvertenza al rischio di infezioni e PML, inclusi i sintomi; br>
La necessità per i pazienti di contattare l'operatore sanitario se si
manifestano sintomi.
LLe informazioni destinate al medico, al paziente e le informazioni della Scheda
di allerta paziente devono essere concordate con le Autorità nazionali
competenti prima della distribuzione.
Regime di fornitura: Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili (OSP).